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Deformazione parietale (strain): il “sommerso” della funzione sistolica VS
Che cosa intendo con “sommerso”: mi riferisco a situazioni di disfunzione miocardica che non sono rilevabili con indici di funzione globale come la frazione d’eiezione e la gittata sistolica (Figura 35), in quanto ancora normali in queste patologie. Stiamo parlando di ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità, ma anche stadi precoci di cardiopatia ischemica e situazioni come le terapie cardiotossiche.
Situazioni frequenti sul territorio, in ambito quindi extra-ospedaliero. Sono situazioni di disfunzione miocardica “subclinica” conseguente ad alterazione della matrice interstiziale conseguente a ischemia microvascolare, fibrosi intramiocardica, incremento del collagene. A questo consegue una disfunzione prevalentemente subendocardica / longitudinale alla quale può associarsi un incremento compensatorio della funzione circonferenziale subepicardica.
In questa Tabella 5 sono riportati i diversi pattern di deformazione miocardica – longitudinale, radiale e circonferenziale – così come analizzati in questi ultimi anni in diverse patologie cardiovascolari. Prevale una riduzione della funzione longitudinale (ad eccezione della pericardite costrittiva, che infatti può interessare
prevalentemente il subepicardio) e radiale, con possibile presenza di una normale o incrementata funzione circonferenziale. Questa è una osservazione importante, perché è la deformazione longitudinale l’unica analisi ad aver dimostrato sufficiente riproducibilità da poter essere utilizzata in ambito clinico.